Alle criticità già presenti nell’economia italiana, se ne aggiungono di nuove le quali si annunciano come una vera stangata per il settore della logistica in particolare. A problemi che hanno a che fare con contratti a termine, algoritmi che sottopongono a un ritmo frenetico, se ne aggiungo di nuovi relativi al costo dei rifornimenti alla pompa di benzina. La cosa non sarà sfuggita nemmeno a chi usa l’automobile saltuariamente, ma per le imprese di trasporti la notizia del taglio degli sconti sulle accise è un vero incubo. Ovviamente, il problema colpisce un po’ tutti anche le imprese metalmeccaniche che usano vasche a ultrasuoni ma per chi si occupa solamente di logistica, la situazione sta velocemente precipitando. Ecco allora che si vagliano alcune misure per tamponare e dare una mano concreta.
Misure a livello europeo
La situazione è al limite dell’insostenibile e tutti chiedono a gran voce un immediato intervento per calmierare il prezzo del gasolio alla stazione di servizio. Non si tratta solo di una richiesta livello nazionale ma europeo anche. Infatti, tra le proposte c’è quella di intervenire non solo a livello nazionale andando a reintrodurre lo sconto sulle accise, ma farlo a livello europeo agendo direttamente sulle cause che determinano l’aumento della materia prima. È un po’ lo stesso discorso che si fa per l’energia per introdurre un tetto al prezzo che altrimenti è fuori controllo, in balia degli eventi.
Reintrodurre lo sconto sulle accise
Le opposizioni ma anche alcune forze interne alla maggioranza chiedono a gran voce che venga reintrodotto lo sconto sulle accise. Pare quasi comico ricordare adesso la dura battaglia fatta dalle forze di governo che quando erano all’opposizione aveva fatto proprio contro le accise sul carburante che, secondo loro, erano proprio da abolire. Purtroppo, è già stato chiarito che le risorse per calmierare il prezzo i diesel e benzina sono state dirottate altrove, per esempio per ridurre i costi delle bollette perciò non è possibile tronare indietro. Una dura notizia che mette in ginocchio i vertici di governo che cercano di vederci chiaro attivando anche i controlli da parte della guardia di finanza per individuare eventuali speculatori.